Le Grandi Migrazioni al Palazzo del Cinema di Venezia

10 Settembre 2024 Centro Studi Grandi Migrazioni Comments Off

Ai 150 anni della migrazione italiana nelle Americhe è stato dedicato uno dei numerosi eventi ospitati al Lido di Venezia in occasione della 81^ mostra internazionale di arte cinematografica. Si tratta di un omaggio all’italianità nel mondo che il Centro Studi Grandi Migrazioni ha voluto promuovere per presentare il documentario dal titolo “Racconti di due Mondi” e celebrare la figura dell’attrice italo-brasiliana Maria Della Costa. L’evento, tenutosi mercoledì 4 settembre presso l’Hotel Excelsior, ha visto intervenire Giorgia Miazzo, una delle principali studiose della storia delle comunità italo-venete all’estero, autrice di numerose pubblicazioni in oltre 15 anni di ricerche concentrate soprattutto in Brasile. Durante i tanti viaggi, la ricercatrice padovana ha avuto modo di incontrare anche l’attrice Maria Della Costa, la cui famiglia è originaria del bellunese. Una figura rivoluzionaria per il teatro brasiliano, che ha recitato anche in Italia ed è stata accolta dalle più alte cariche istituzionali italiane e che risulta essere una figura femminile protagonista e promotrice dell’arte nel mondo.

 

Durante l’incontro, aperto dai saluti del Presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti e dalla consigliere regionale Elisa Cavinato, Giorgia Miazzo e il vicepresidente del Centro studi, Gianluca Parise, hanno avuto modo di toccare, anche supportati da alcune testimonianze video e stimolati dalle domande del giornalista Enrico Scotton, i temi più cari del passato e del presente delle comunità italo-venete presenti in Brasile, dedicando un’attenzione particolare alla lingua talian – detto anche veneto-brasiliano – che ancor oggi rappresenta un filo che tiene uniti i discendenti di terza o quarta generazione alla terra da dove partirono 150 anni fa i loro antenati. Il Brasile è pioniere di questa storia eroica e ora rappresenta la più grande comunità di veneti e italiani nei cinque continenti, non solo in termini numerici, ma anche per il lascito del patrimonio materiale e immateriale della storia, cultura, tradizioni e lingua degli oriundi.