Il 17 e 18 ottobre 2024 ho preso parte per conto del Centro Studi Grandi Migrazioni al Meeting del coordinamento dei giovani veneti e giovani oriundi veneti residenti all’estero, promosso annualmente dalla Regione Veneto, e svoltosi contestualmente alla Consulta veneti nel mondo, che quest’anno si è tenuta a Venezia.
Ho avuto modo di conoscere tante persone che per i più svariati motivi sono entrati a far parte di questa realtà e che intendono e continuano a promuoverla con passione, attraverso attività che permettono di far conoscere le origini venete nel mondo, suscitando grande coinvolgimento e interesse nel piacere di dedicarsi a questo tema.
Il meeting si è tenuto online, cercando di far combaciare gli orari dei diversi partecipanti collegati da varie parti del mondo, offrendo loro uno spazio flessibile e dando ampio respiro alla possibilità di confronto e di condivisione.
Lo scopo di questo incontro era discutere e contribuire alle proposte e alle idee circa il “PIANO TRIENNALE DEGLI INTERVENTI A FAVORE DEI VENETI NEL MONDO 2025-2027 – BOZZA” e del “PROGRAMMA ANNUALE DEGLI INTERVENTI A FAVORE DEI VENETI NEL MONDO ANNO 2025 – BOZZA”, entrambi documenti previsti dalla L.R. 9 GENNAIO 2003, N. 2 “NUOVE NORME A FAVORE DEI VENETI NEL MONDO E AGEVOLAZIONI PER IL LORO RIENTRO”, E S.M.I.
Sviluppare idee e guardare al futuro, cercando di sfruttare a pieno e con coscienza le risorse concesse, ha contribuito a immaginare un programma più efficiente delle attività, facendo tesoro delle esperienze precedenti.
Si è discusso molto sulla partecipazione in presenza avvenuta nel passato e sul fatto che possa essere un veicolo per instaurare una rete fra le varie associazioni e un momento di crescita per coloro che le rappresentano, quindi, nel mio caso, per i giovani che abbracciano le proprie radici e accolgono il richiamo della cultura a cui appartengono.
È stato particolarmente emozionante condividere le nostre storie di vita e capire quanto il legame con la famiglia di molti di questi giovani, emigrata all’estero, ha svolto un ruolo fondamentale per sviluppare dentro a queste persone l’entusiasmo per la propria cultura d’origine. Addirittura, molti fra i partecipanti si esprimevano in talian, giustificando il fatto che era la lingua che ricorda loro la famiglia, soprattutto i nonni, non avendo ancora avuto la possibilità di studiare l’italiano. Questo colore invisibile, ma del tutto percepibile emotivamente, mi ha permesso di riflettere su quanto siano importanti le radici e quanto spesso vengano date per scontate.
Il valore di questo incontro annuale è tanto più pieno di significato quando più giovani, con le stesse origini, ma lontani fisicamente, hanno la volontà di incontrarsi per potenziare lo spessore immateriale delle proprie origini e del proprio essere, appartenenti al mondo. Si è portata alla luce la necessità di condividere questo momento fisicamente, in particolar modo è stata considerata la possibilità di un meeting in presenza in Brasile, in concomitanza con il 150° anniversario dell’emigrazione italiana.
Si è posta l’attenzione prevalentemente sulla difficoltà che si ha oggigiorno di coinvolgere i giovani in attività che intendono promuovere la propria cultura d’origine, in particolare il focus si è concentrato sui veicoli che possono permettere a questa voce di espandersi.
Fra le proposte più sentite, si è parlato di conferenze da tenersi nelle scuole superiori, anche sostenute da un apparto iconografico di cui buona parte degli enti dispongono: strumenti diretti e incisivi per piantare un piccolo seme nei ragazzi, che stanno costruendo il loro futuro e che vivono le loro scelte con giudizio critico e possono riconoscere, nonostante sempre più spesso il loro futuro da expat, le origini che porteranno in tutto il mondo.
La ricchezza delle immagini e lo strumento della tecnologia agevolano la possibilità di comunicazione e di discussione sul tema dei giovani veneti nel mondo. Sono infatti le numerose piattaforme curate dai vari enti a permettere di diffondere questa realtà, anche attraverso l’accesso a percorsi interattivi e formativi accessibili a tutti.
Molti sono i progetti formativi che coltivano questa realtà e tante sono le possibilità di ampliare queste idee, attraverso il coinvolgimento delle università, soprattutto creando legami con enti esteri dove la popolazione è in alta percentuale di origine veneta. Auspicabili sarebbero finanziamenti a progetti di ricerca e a corsi di formazione, in ambito culturale, storico, linguistico e imprenditoriale.
La conservazione della memoria storica e culturale richiede impegno e partecipazione; molti associati infatti collaborano in modo del tutto volontario alla sopravvivenza della divulgazione di questo tema, che molto spesso non è conosciuto dai più giovani.
Spesso queste realtà si scontrano con le poche risorse a disposizione, tallone d’Achille degli ultimi anni, e vivono del tempo investito gratuitamente e per passione di volontari che non permettono a queste relazioni di sedimentarsi, contando sulla creazione di una sinergia con gli altri enti.
Noi giovani intendiamo continuare ad impegnarci a diffondere il valore delle nostre origini e auspichiamo un maggiore investimento in termini di collaborazione fra i vari enti e coinvolgimento di coetanei fieri della loro origine e intenzionati a mantenerne viva la memoria.
Meeting del coordinamento dei giovani veneti e giovani oriundi veneti residenti all’estero di Alice Bettin
Il 17 e 18 ottobre 2024 ho preso parte per conto del Centro Studi Grandi Migrazioni al Meeting del coordinamento dei giovani veneti e giovani oriundi veneti residenti all’estero, promosso annualmente dalla Regione Veneto, e svoltosi contestualmente alla Consulta veneti nel mondo, che quest’anno si è tenuta a Venezia.
Ho avuto modo di conoscere tante persone che per i più svariati motivi sono entrati a far parte di questa realtà e che intendono e continuano a promuoverla con passione, attraverso attività che permettono di far conoscere le origini venete nel mondo, suscitando grande coinvolgimento e interesse nel piacere di dedicarsi a questo tema.
Il meeting si è tenuto online, cercando di far combaciare gli orari dei diversi partecipanti collegati da varie parti del mondo, offrendo loro uno spazio flessibile e dando ampio respiro alla possibilità di confronto e di condivisione.
Lo scopo di questo incontro era discutere e contribuire alle proposte e alle idee circa il “PIANO TRIENNALE DEGLI INTERVENTI A FAVORE DEI VENETI NEL MONDO 2025-2027 – BOZZA” e del “PROGRAMMA ANNUALE DEGLI INTERVENTI A FAVORE DEI VENETI NEL MONDO ANNO 2025 – BOZZA”, entrambi documenti previsti dalla L.R. 9 GENNAIO 2003, N. 2 “NUOVE NORME A FAVORE DEI VENETI NEL MONDO E AGEVOLAZIONI PER IL LORO RIENTRO”, E S.M.I.
Sviluppare idee e guardare al futuro, cercando di sfruttare a pieno e con coscienza le risorse concesse, ha contribuito a immaginare un programma più efficiente delle attività, facendo tesoro delle esperienze precedenti.
Si è discusso molto sulla partecipazione in presenza avvenuta nel passato e sul fatto che possa essere un veicolo per instaurare una rete fra le varie associazioni e un momento di crescita per coloro che le rappresentano, quindi, nel mio caso, per i giovani che abbracciano le proprie radici e accolgono il richiamo della cultura a cui appartengono.
È stato particolarmente emozionante condividere le nostre storie di vita e capire quanto il legame con la famiglia di molti di questi giovani, emigrata all’estero, ha svolto un ruolo fondamentale per sviluppare dentro a queste persone l’entusiasmo per la propria cultura d’origine. Addirittura, molti fra i partecipanti si esprimevano in talian, giustificando il fatto che era la lingua che ricorda loro la famiglia, soprattutto i nonni, non avendo ancora avuto la possibilità di studiare l’italiano. Questo colore invisibile, ma del tutto percepibile emotivamente, mi ha permesso di riflettere su quanto siano importanti le radici e quanto spesso vengano date per scontate.
Il valore di questo incontro annuale è tanto più pieno di significato quando più giovani, con le stesse origini, ma lontani fisicamente, hanno la volontà di incontrarsi per potenziare lo spessore immateriale delle proprie origini e del proprio essere, appartenenti al mondo. Si è portata alla luce la necessità di condividere questo momento fisicamente, in particolar modo è stata considerata la possibilità di un meeting in presenza in Brasile, in concomitanza con il 150° anniversario dell’emigrazione italiana.
Si è posta l’attenzione prevalentemente sulla difficoltà che si ha oggigiorno di coinvolgere i giovani in attività che intendono promuovere la propria cultura d’origine, in particolare il focus si è concentrato sui veicoli che possono permettere a questa voce di espandersi.
Fra le proposte più sentite, si è parlato di conferenze da tenersi nelle scuole superiori, anche sostenute da un apparto iconografico di cui buona parte degli enti dispongono: strumenti diretti e incisivi per piantare un piccolo seme nei ragazzi, che stanno costruendo il loro futuro e che vivono le loro scelte con giudizio critico e possono riconoscere, nonostante sempre più spesso il loro futuro da expat, le origini che porteranno in tutto il mondo.
La ricchezza delle immagini e lo strumento della tecnologia agevolano la possibilità di comunicazione e di discussione sul tema dei giovani veneti nel mondo. Sono infatti le numerose piattaforme curate dai vari enti a permettere di diffondere questa realtà, anche attraverso l’accesso a percorsi interattivi e formativi accessibili a tutti.
Molti sono i progetti formativi che coltivano questa realtà e tante sono le possibilità di ampliare queste idee, attraverso il coinvolgimento delle università, soprattutto creando legami con enti esteri dove la popolazione è in alta percentuale di origine veneta. Auspicabili sarebbero finanziamenti a progetti di ricerca e a corsi di formazione, in ambito culturale, storico, linguistico e imprenditoriale.
La conservazione della memoria storica e culturale richiede impegno e partecipazione; molti associati infatti collaborano in modo del tutto volontario alla sopravvivenza della divulgazione di questo tema, che molto spesso non è conosciuto dai più giovani.
Spesso queste realtà si scontrano con le poche risorse a disposizione, tallone d’Achille degli ultimi anni, e vivono del tempo investito gratuitamente e per passione di volontari che non permettono a queste relazioni di sedimentarsi, contando sulla creazione di una sinergia con gli altri enti.
Noi giovani intendiamo continuare ad impegnarci a diffondere il valore delle nostre origini e auspichiamo un maggiore investimento in termini di collaborazione fra i vari enti e coinvolgimento di coetanei fieri della loro origine e intenzionati a mantenerne viva la memoria.
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